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Collane su Roma
Dettaglio
Gli umori dello stadio
dal tempo dei Cipressi
Mario Bianchini
Libro
Brossura filorefe
15 x 21 cm
144 pagine
Lingua italiano
30 Fotografie in bianco e nero
ISBN 9788860607003
€ 16.15
Dicembre, 2015
Lo sport, di norma, si racconta attraverso le sfide dei protagonisti e delle loro imprese. In questo volume di Mario Bianchini, invece, lo sport si racconta attraverso i luoghi. Anzi un luogo in particolare: lo Stadio dei Cipressi. Il nome, per chi è nato dopo la guerra non significa quasi nulla. Che c’entrano i cipressi? C’entrano, c’entrano. Perché lo stadio di cui parliamo è il padre o forse il nonno dello Stadio Olimpico di Roma. Per chi in questa città ci è nato, questo libro è un tuffo all’indietro verso fatti e storie, partite e odori, colori e grida che non può non aver conosciuto. Ma la lettura che Mario Bianchini ci offre è un impasto strano di ricordi personali e di storia, di ricostruzioni puntuali e di curiosità. E come si fa a non guardare con ammirazione alla grande idea di Del Debbio, l’architetto che per primo pensò a quest’area di città come a un grande parco dello sport, con gli stadi e le piscine, i campi del tennis e la casa delle Armi nelle quali si esercitarono alcuni tra i migliori architetti dell'epoca, divisi dall’eclettismo pomposo e il grande razionalismo.
Il libro di Mario Bianchini è una ironica cavalcata tra i ricordi con una spruzzata di storia. Ci è facile riconoscere quel balilla portato il sabato a marciare e gridare stentorei alalà in quello stadio dei cipressi con la grande pista di atletica e le basse tribune di marmo bianco (a proposito, le foto raccolte per illustrare il racconto sono bellissime e talvolta rare). Il libro regala al lettore anche un bellissimo ritratto di Giulio Onesti, l’uomo che dopo la guerra fu chiamato a reinventare lo sport olimpico italiano e che portò l'Italia al traguardo preziosissimo delle Olimpiadi del 1960. È bello e al contempo un po’ triste, il racconto di Wilma Rudolph che nove anni dopo aver vinto alle Olimpia di Roma tre medaglie d’oro, ritorna nella città eterna e in una conferenza stampa annuncia di essere alla ricerca di un lavoro.
Una storia di sport, di stadi, di atleti che raccontano le grandi competizioni. Una storia che è la nostra storia. Con leggerezza e ironia. Quando la prossima volta il lettore di questo agile e piacevole volumetto passerà davanti allo stadio Olimpico, ne saprà molto più di prima di quel luogo così caro ai romani e agli italiani tutti. Tra i capitoli in cui è suddiviso il volume uno è poi dedicato a raccontare il curioso retroscena che segnò l'esordio di quel giovane talento di limpida razza capitolina che prendeva il nome di Francesco Totti.
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