Laura Marcucci Cambellotti

Il miracolo dei fili di lana

a cura di Romina Impera, Anna Maria Petrosino e Francesco Tetro

Febbraio 2009

Libro
Brossura filorefe
21x25 cm

67 pagine
Lingua Italiano

112 Illustrazioni
ISBN 9788860601964

€ 14.00

Febbraio, 2009

Essere figlia d'arte, con presenze ingombranti alle spalle come Duilio Cambellotti e Giacomo Balla, ha certamente dato a Laura la dimestichezza con le tecniche praticate ed i temi coltivati all'epoca nel mondo artistico romano.
Questo fatto spiega il suo disinvolto passaggio dalla pittura all'arredo, dai gioielli all'illustrazione, dalla ceramica ai costumi, con una produzione variegata e polimorfa che l'ha imposta all'attenzione della critica e le ha permesso di partecipare da protagonista ad alcune manifestazioni ufficiali, in particolare negli anni tra le due guerre. Si può considerare questa prima fase della sua produzione artistica come una sperimentazione a tutto campo di tecniche e linguaggi, la ricerca di una dimensione personale autonoma, nella quale far confluire tutti gli stimoli e le suggestioni che aveva avuto modo di raccogliere e far propri, per conquistare un linguaggio specifico e personale. Le sperimentazioni si sono susseghuite nell'arco di molti decenni ed hanno portato Laura Marcucci Cambellotti anche nel mondo del cinema, come progettista di gioielli e apparti decorativi dei costumi in film celebri quali Cleopatra, Ben Hur, Il Tormento e l'Estasi.
Il suo contributo più originale è, molto probabilmente, nella produzione di arazzi, tecnica nella quale Laura approda in età già avanzata e che la impegna ancor oggi. Si tratta di una tecnica molto particolare e la definizione di "arazzo" non rende l'idea del processo originale ideato da Laura per trasferire nel tessuto il patrimonio di immagini e suggestioni raccolto nel corso della sua lunga vita. Il risultato è straordinario: la capacità di rendere con il filo e l'ago personaggi e paesaggi diventa un vero e proprio linguaggio artistico, completo e complesso, in grado di dare ai soggetti trattati, grazie a sapienti graduazioni di colore e sfumature, anche la profondità prospettica.