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Dettaglio
Miti Ladini delle Dolomiti (vol.III)
Enrosadira
Nicola Dal Falco
Libro
Brossura filorefe
15 x 21 cm - 460gr
168 pagine
ISBN 9788860606303
€ 15.00
Luglio, 2014
Come per gli altri due titoli dedicati ai Miti ladini delle Dolomiti, Ey de Net e Dolasíla e Le Signore
del tempo anche questo terzo volume segue il doppio binario letterario e saggistico.
Una scelta che dipende dalla prospettiva scelta dai due autori, quella di rileggere e riscrivere le
storie, sopravvissute nell’area delle Dolomiti, grazie soprattutto alla redazione che ne fece Karl Felix
Wolff, nella prima metà del secolo scorso. Un viaggio letterario e antropologico alle origini
dell’immaginario ladino ed europeo, la cui vena risale ad un passato molto più remoto di
quanto si possa immaginare, con ogni probabilità al mondo antico mediterraneo ed anatolico.
Enrosadira, segue nell’ordine la narrazione del ciclo della caduta del regno di Fanes (Ey de Net e
Dolasíla) e i ventuno racconti (Le Signore del tempo) incentrati sul concetto e l’immagine di un
tempo ciclico che si manifesta attraverso tre gruppi di figure femminili: le Regine, le Spose e le
Parche.
In Enrosadira si derime e riordina il gomitolo di avventure che hanno come comun
denominatore il giardino delle rose, il cosiddetto Rosengarten. Nome e luogo di pura
poesia o fede a secondo dei punti di vista, la cui vista e la cui sparizione hanno a che fare con il
destino degli uomini e più in generale con il senso della vita. Anche in questo caso, il libro si divide in
tre sezioni: Sotto il Catinaccio (il nome italiano della montagna nota in ambito tedescofono come
Rosengarten); Castel Tirolo e Roseál.
Le tre parti della narrazione, che saranno affiancate come nei precedenti volumi dalle glosse della
germanista Ulrike Kindl e ulteriormente inquadrate in un saggio finale, intitolato Le rose del
ricordo, riuniscono tutto il materiale esistente, comprese alcune vicende che Wolff aveva raccolto di
bocca in bocca e liberamente adattato per le sue novelle, un attimo prima che lo scoppio della
Grande Guerra devastasse i luoghi e le comunità ladine. Il tema del roseto è anche presente nel
carme di Laurin, risalente al XIII secolo, in cui il re dei nani, sovrano dei Monti cavi, affronta
Teodorico da Verona e i suoi cavalieri. In quest’ultimo caso, il testo di partenza è quello tradotto
dall’alto medio tedesco da Chiara Banti (Medioevo tedesco studi e testi, Edizioni Ets). Per tutti questi
motivi (non ultimo la presenza di Teodorico, re dei goti) oltre che per la collocazione geografica delle
Dolomiti, per il loro rilievo turistico-culturale, pensiamo che la traduzione di Enrosadira in tedesco
sia meritevole e vantaggiosa.
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